ANCSA sta svolgendo per conto del Comune di Ferrara una ricerca nel più ampio progetto Interreg Central Europe, coordinato dall’Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima del CNR italiano.

 

Oggetto della ricerca è servizio di supporto e assistenza tecnica e tematica per studi e ricerche al progetto “PROTECHT2SAVE – RISK ASSESSMENT AND SUSTAINABLE PROTECTION OF CULTURAL HERITAGE IN CHANGING ENVIRONMENT” finanziato dal programma di cooperazione territoriale Central Europe.

 

Il gruppo di lavoro è formato da Stefano Musso, Marika Fior, Giacinto Donvito, Giovanna Franco, Luigi Barone, Patrizia Rota.

 

La ricerca avviata per il Comune di Ferrara a settembre 2018 da parte dell’ANCSA ha una durata complessiva di tre anni.

 

L’obiettivo prioritario del Progetto ProteCHt2save è di studiare soluzioni praticabili e misurabili per i settori pubblici delle amministrazioni locali in materia di mitigazione degli impatti derivati dai cambiamenti climatici. Se in generale si tratta di indagare la capacità di resilienza del patrimonio culturale per far fronte a eventi disastrosi come inondazioni o periodi di siccità; per Ferrara la ricerca si traduce nella identificazione dei dispositivi tecnologici, architettonici e urbanistici capaci di proteggere il centro storico dalle forti piogge e dalle ondate di calore.

 

In particolare, la ricerca affidata ad ANCSA deve affrontare un tema complesso: lo studio di possibili interventi edilizi e urbanistici nei tessuti urbani storici (comprendendo gli elementi di valore monumentale) a tutela e salvaguardia dai rischi derivati dalle forti e improvvise precipitazioni nonché dalle elevate temperature che sempre più frequentemente si registrano nei periodi estivi. La complessità del tema a cui ANCSA è chiamata a contribuire con questa ricerca è evidente, dato che mettere in relazione il nucleo di antica formazione della città e i rischi derivati dai cambiamenti climatici non è mai stato esplicitamente affrontato da altre Amministrazioni comunali né in Italia né all’estero. Questa condizione pone il gruppo di lavoro a dover lavorare per tentativi progettuali e approssimazioni di scenari dato che non esistono attualmente esperienze italiane o internazionali che abbiano fino ad ora trattato questo tema in maniera sistematica, organica e operativa.

 

Per queste ragioni, il caso di Ferrara diventerà un esempio di estrema originalità, sia per l’Italia sia per gli altri Paesi europei poiché, lavorerà su un sistema insediativo inusuale (quello storico patrimoniale appunto) e con dimensioni ed estensioni tutt’altro che praticate nel resto d’Europa (ovvero la scala del centro storico) dove solitamente l’attenzione è rivolta prevalentemente al singolo edificio o al monumento.